venerdì 26 giugno 2015

CEARPES Società Cooperativa sociale La storia

CEARPES Società Cooperativa sociale
La storia





La CEARPES di San Giovanni Teatino (CH), era una Cooperativa Sociale, costituita nell'anno 1986, testualmente alla Legge Regionale 63/86; agiva nel campo delle attività educative e riabilitative con minori, giovani e adulti con fine di prevenzione e recupero delle espressioni di disagio psicologico e sociale.
CEARPES Società Cooperativa
Edificio-cearpes.jpg
Logo della CEARPES Società Cooperativa
Attivadal 1988
StatoItalia Italia
Servizioattività socio-assistenziali, programmi socio educativi e terapeutico-riabilitativi a minori a rischio di disadattamento e/o tossicodipendenza
Sede/QGVia Verdi, 18
66020 - Sambuceto di San Giovanni Teatino (CH)
società subentrante Cooperativa Lilium
Presidente
PresidenteDominique Quattrocchi
La cooperativa era inserita nell'Albo della Cooperazione Sociale e all'albo degli enti ausiliari della Regione Abruzzo che dimostra il possesso dei competenze per l’attuazione di attività riguardanti servizi socio-assistenziali, socio sanitari e attività di produzione e impiego per il reinserimento collettivo.
Le attività socio-educative e/o terapeutico - riabilitative che la Onlus CEARPES proponeva ai suoi utenti erano di diverso genere: sia di durata temporanea che mutabile, e rivolte al raggiungimento dei seguenti obiettivi: rafforzare le abilità limitate; ampliare la lista di esperienze di vita; consentire la manifestazione del malessere personale e l'acquisizione di una più alta abilità di gestione dello stesso; provare opportunità di progresso dal punto di vista cognitivo ed affettivo;
gli utenti della CEARPES venivano da tutta l'Italia e dai Paesi stranieri, e arrivavano dall’ente dei Servizi Sociali del Comune di residenza e/o dal Servizio di Neuropsichiatria del territorio (ASL), dai Tribunali per i Minori di autorità territoriale e dal Ministero di Grazia e Giustizia. Il personale attivo nella CEARPES era selezionato in base ai ruoli specifici e in base ai servizi forniti e richiesti dalla legge per la cura di utenti con handicap e disturbi psichiatrici.
"Nove anni di udienze per proscioglimento con formula piena di 32 accusati da tutti i capi d’imputazione. Nel stesso tempo la coop CEARPES – che aveva 90 dipendenti, 50 utenti e 5 000.000 di euro di fatturato - è stata annullata. Oltre 100 famiglie messi sul lastrico dalla malagiustizia, la prepotente politica e l’eco dei media. A tutela di tutte le vittime nasce ora l’associazione Amici di CEARPES Onlus"


La cooperativa era un punto di riferimento in Italia per il ricevimento di minori con gravi e gravissimi disagi socio-comportamentali. In pochi giorni era divenuta la tana degli orchi, un’ associazione a delinquere ed i segni di un patimento giudiziario ed umano durato 9 anni, pure con la totale assoluzione di tutti gli accusati, un fallo giudiziario che ha messo in ginocchio 100 famiglie rispettabili e aumentato a dismisura le difficoltà dei ragazzi ospiti della struttura. i ragazzi e gli operatori sono stati le vittime di una macchina del fango che ha divorato la struttura che li accoglieva, li ha obbligati a tornare al loro disagio, in situazioni avvertite come ostili, procurando loro ansia e provocando sensazioni di inadeguatezza e incertezza che li aveva condotti verso l’esigenza di un’assistenza.

Indice

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Le strutture e le loro caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1990 venire alla luce Koinè", Comunità socio-educativa che è mutata nel corso del tempo sia nel senso terapeutico-riabilitativo, che dal punto di vista delle figure professionali impiegate che dell'utenza. La comunità Koinè, in attinenza ai problemi dei fruitori, organizzava progetti sia di tipo socio-educativo che terapeutico-riabilitativo. Essa era rivolta all'accoglienza di minori di sesso maschile, che erano esposti al pericolo di devianza per problematicità di ordine familiare, psicologico, materiale e socio-culturale in genere, con difficoltà psichiatriche, o sottoposti a procedimenti penali.


La comunità "Il Mandorlo" era nata dalla modifica - suggerita da esigenze di adattamento alla domanda esterna e da riflessioni del team della comunità - della precedente ed omonima comunità per soggetti tossicomanici, costituita nel 1993.
Nel 1998 veniva creata la Comunità terapeutico-riabilitativa "Nostos", che era concretamente finalizzata all’ accoglimento di minori di entrambi i sessi, affetti da disordini psichici di differente tipo (disturbi della sfera psicotica, di personalità, della condotta, ritardo mentale, disturbi pervasivi dello sviluppo ecc.) e che, per diversi motivi, non potevano beneficiare di una adeguata assistenza in famiglia o per i quali era indicata una momentanea separazione dal nucleo familiare.
Nel 2000 sono state progettate e realizzate le Comunità terapeutico-riabilitative per doppia diagnosi "Il Mandorlo" e "Itaca", le quali erano programmate ad ospitare utenti tossicomani, con connesse patologie psichiatriche e con una storia di cronicità.
Nel 2003 iniziava la sua attività la Comunità socio educativa e terapeutico-riabilitativa "Il Mandorlo Giovani", che si apprestava a dare ospitalità a persone in età evolutiva e giovani (età max 21 anni), che presentavano un quadro di patologia psichica di differente gravità (disturbi psicotici, disturbi di personalità, disturbi della condotta), e condotte a rischio di devianza e/o tossicomania, e includeva sia i ragazzi in corso una misura penale, sia i ragazzi in affidamento a rischio di devianza sociale.
I programmi socio-educativi e/o terapeutico-riabilitativi che la Onlus CEARPES offriva ai suoi utenti erano di periodo temporaneo e variabile, e diretti al conseguimento dei seguenti obiettivi:
a. fortificare le abilità carenti
b. ampliare il repertorio di esperienze di vita
c. permettere l'espressione del malessere personale e l'apprendimento di una più grande capacità di gestione dello stesso
d. sperimentare opportunità di crescita dal punto di vista cognitivo ed affettivo.
Gli utenti provenivano da tutta l'Italia e dai Paesi Extracomunitari, e erano dati in affido alla struttura da: Servizi Sociali del Comune di residenza e/o dal Servizio di Neuropsichiatria del territorio (ASL), dai Tribunali per i Minori di competenza territoriale e dal Ministero di Grazia e Giustizia. Le comunità CEARPES si presentavano ai loro utenti sia come uno spazio-casa, in cui l'ospite trovava accoglienza, protezione e contenimento, sia come luogo-di-apprendimento che permetteva di provare nuove occasioni di crescita dal punto di vista cognitivo ed affettivo, nonché di rafforzare le autonomie di base carenti (nel caso in cui era prevista una proposta terapeutico - riabilitativo).


La Storia

Antefatto

La Coop CEARPES, registrata alla lega delle coop in Abruzzo, era, momento dei fatti, un centro di perfezione nel centro-sud per l'ospitalità di minori con gravi e gravissimi disagi socio-comportarnentali e psichiatrici e utenti in doppia diagnosi, difficoltà di dipendenze e problemi psichiatrici. Un fatturato di oltre 5 milioni di euro, 100 dipendenti, 50 ospiti ed una struttura in San Giovanni Teatino ed una in Catignano (PE); provvisto di tutte le autorizzazioni. Infatti, come modello di alto livello CEARPES giunge a ricevere la visita delle autorità e da quel momento si può dire che iniziava una vera e propria via crucis:
24 novembre 2003:
Visita dell'On. Massimo D'Alema e dell' On. Livia Turco nella sede di CEARPES in San Giovanni Teatino (CH)
2004 tutto l'anno:
CEARPES subisce ripetute ispezioni del Ministero del Lavoro.
I dipendenti insorgono con 3 lettere al ministero per chiedere i motivi delle ispezioni e reclamare per le continue interruzioni di servizio che queste danno.
La cooperativa CEARPES respinge la collaborazione con la cooperativa Ambra di Reggio Emilia per la amministrazione della RSA De Cesaris in Spoltore (PE) perché gli standard di qualità non comparivano ammissibili con quelli della CEARPES. Per tutto l'anno i dirigenti della Lega spiegano ai dirigenti della CEARPES che l'Italia, nel compartimento sociale, era stata divisa in quattro aree di influenza, in ciascuna delle quali agivano delle cooperative guida alle quali tutte le altre si dovevano adeguare. In Abruzzo sarà la Cooperativa Ambra ad avere un ruolo predominante (essa, peraltro, gestirà anche la comunità Esperanza, senza le autorizzazioni imposte), In quel momento la Lega delle Coop era guidata da: Vittorio Di Carlo Presidente, Sante Gileno Vicepresidente e Carlo Salvatore membro del direttivo.


Inizio dei contrasti con la lega delle cooperative e con la CGIL Abruzzo

Dominique Quattrocchi, titolare della Soc Coop CEARPES, incontrava Franco Leone, segretario generale della Cgil regione Abruzzo che richiedeva il tesseramento dei dipendanti al proprio sidacato e/o l'assunzione del figlio in cambio di un sostegno diretto nella vicenda. Il figlio di Franco Leone veniva quindi assunto come dipendente su intervento della Lega Coop. e della stessa CGIL. In seguito, sempre dallo stesso Leone, veniva richiesta un'altra assunzione per la figlia del Sig. Bettoschi Ugo consulente della Lega Coop. Sempre dallo stesso Sig. Franco Leone, giungeva poi la richiesta, che veniva accolta, di far lavorare il figlio solo mezza giornata, mantenendo però l' intera retribuzione.
Ottobre 2004
Ancora una volta il Sig. Franco Leone esprimeva la necessità di fare tesserare alla Cgil almeno 30-40 dipendenti. La richiesta però non veniva accettata dalla cooperativa. Il sig. Franco Leone affermava allora"Vi farò passare i guai perché un azienda senza sindacato non può esistere".

Da Dicembre 2004 a marzo 2005[modifica | modifica wikitesto]

Nel dicembre 2005 la cooperativa chiedeva l'iscrizione alla Confederazione delle cooperative in Abruzzo e la sua domanda non veniva accolta.
Il presidente della CEARPES denunciava per iscritto in data 31/01/2005, dopo ripetute e disattese richieste di incontro, una insolita indifferenza da parte del sig. Carlo Salvatore, delegato della Lega Coop, sulla gestione anche contabile della cooperativa CEARPES in sede di controllo di questa ultima . Erano invero sorti delle perplessità da parte del Presidente della Cooperativa sulla probabile esistenza di se non altro di un potenziale conflitto di interessi da parte del sig. Carlo Salvatore, in quanto egli era anche responsabile del controllo dell’intera rete delle cooperative abruzzesi per la Lega Coop. e al tempo stesso, anche consulente di diverse di loro. Il Sig. Carlo Salvatore era oltre tutto il direttore della struttura "De Cesaris"che era gestita dalla cooperativa Ambra, nel comune di Spoltore, nella quale verranno successivamente condotti dei ragazzi strappati alla CEARPES, come vedremo di seguito.
3 marzo 2005
I soci della CEARPES si riunivano in assemblea per disporre la denuncia per minacce ed estorsione nei confronti dei sig.ri Leone FrancoBettoschi Ugo e Boyer Mario, tutti facenti parte della dirigenza de sindacato CGIL Abruzzo della Provincia di Pescara. Tutti costoro venivano denunciati per minacce ed estorsione da Dominique Quattrocchii, Presidente e poi Liquidatore della SocietàCooperativa CEARPES in data 3 marzo 2005
14 Luglio 2007
La Procura di Pescara, a termine di indagini preliminari da parte dei Carabinieri, con provvedimento in data 14.7.2007 inoltrava gli atti alla Procura della Repubblica di Chieti per competenza territoriale e per connessione, per gli illeciti di estorsione continuata e di calunnia (quest'ultimo reato per gli stessi fatti, al contrario qualificati dal querelante come infamanti).

29 Marzo 2008
La Procura di Chieti iscriveva le sopra esposte notizie di reato in due procedimenti differenziati relativamente ai n.ri 2687/07 e 3022/05 RGNR. Il procedimento n. 2687/07, riguardava il sig. Franco Leone e il sig. Ugo Bettoschi per l’illecito di estorsione continuata. Questo fatto veniva poi archiviato privo di alcuna indagine istruttoria, con provvedimento del GIP di Chieti del 29.3.2008, benché formale obiezione proposta dal denunciante recante anche specifica richiesta di nomina di testimoni indicati e a conoscenza diretta delle vicende denunciate.

Storia delle comunità CEARPES 2005 - 2007[modifica | modifica wikitesto]

01 marzo 2005 I soci della CEARPES si riunivano in assemblea per disporre la denuncia per minacce ed estorsione nei confronti dei sig.ri Leone FrancoBettoschi Ugo e Boyer Mario, tutti facenti parte della dirigenza de sindacato CGIL Abruzzo della Provincia di Pescara. Tutti costoro venivano denunciati per minacce ed estorsione da Dominique Quattrocchii, Presidente e poi Liquidatore della Società Cooperativa CEARPES in data 3 marzo 2005

14 Luglio 2007 La Procura di Pescara, a termine di indagini preliminari da parte dei Carabinieri, con provvedimento in data 14.7.2007 inoltrava gli atti alla Procura della Repubblica di Chieti per competenza territoriale e per connessione, per gli illeciti di estorsione continuata e di calunnia (quest'ultimo reato per gli stessi fatti, al contrario qualificati dal querelante come infamanti).

29 Marzo 2008 La Procura di Chieti iscriveva le sopra esposte notizie di reato in due procedimenti differenziati relativamente ai n.ri 2687/07 e 3022/05 RGNR. Il procedimento n. 2687/07, riguardava il sig. Franco Leone e il sig. Ugo Bettoschi per l’illecito di estorsione continuata. Questo fatto veniva poi archiviato privo di alcuna indagine istruttoria, con provvedimento del GIP di Chieti del 29.3.2008, benché formale obiezione proposta dal denunciante recante anche specifica richiesta di nomina di testimoni indicati e a conoscenza diretta delle vicende denunciate.

L'inizio della crisi

13 maggio 2005
La coordinatrice CEARPES denuncia l'allontanamento volontario di 2 minori assegnati dai servizi sociali dei comuni di residenza alla Comunità CEARPES.
A seguito di questo il comandante della stazione dei Carabinieri di San Giovanni Teatinomaresciallo Luigi Sicignano, informa dell'allontanamento di due minori le Autorità, tra cui, il Tribunale Minorile di Catanzaro, il Tribunale Minorile di Roma, la Procura della Repubblica di Chieti e i Comandi stazione Carabinieri di Rose, Rosciano e Amatrice. Il medesimo Maresciallo Luigi Sicignano precisava che uno di quei giovani era stato chiamato a deporre come persona informata sui fatti in un processo in cui avrebbe dovuto testimoniare contro diversi suoi ex compagni. Questo rappresentava un motivo di grande ansia per il minore, difatti questo disagio era stato riferito agli stessi operatori della CEARPES nei giorni precedenti la fuga.
Gli stessi due minori erano al termine del loro percorso e erano in via di essere dimessi dalla struttura accogliente.
Contestualmente i CC ordinavano le ricerche dei due minori, coinvolgendo il Comando di Rosciano, nel caso che uno dei ragazzi contattasse un noto tossicodipendente (noto nell'ambiente come informatore dei Carabinieri) che li aveva precedentemente adescati . I due ragazzi, appena individuati dai CC di Rosciano, iniziavano a denunciare i maltrattamenti patiti nella CEARPES e per questa ragione venivano spostati in un’altra struttura. Assieme ai due fuggiaschi era presente, nel ruolo di assistente sociale, la stessa che avrebbe in seguito operato nei locali della cooperativa Ambra in Spoltore ove i ragazzi venivano trasferiti. Sta di fatto che i due minori venivano, nello stesso giorno, presi in consegna dai Carabinieri di Rosciano, senza approvazione dell'autorità giudiziaria e eseguendo la segretazione degli atti.
Il Maresciallo D'ambra Vincenzo, comandante della stazione dei Carabinieri di Rosciano, precedentemente, quando aveva la moglie che operava nella cooperativa CEARPES, si era lamentato per l'orario che la stessa osservava all'interno della cooperativa. Non avendo avuto risposta positiva dalla Cooperativa la consorte del Maresciallo dei Carabinieri dava le dimissioni tra le polemiche.
17 e 26 Maggio 2005
Seguono 2 ispezioni dei Nas di Pescara nei locali della CEARPES
La struttura era soggetto di un'ispezione della Direzione Provinciale del Lavoro.

La Tempestività della Lega Coop e della Cgil Abruzzo

20 giugno 2005
Il presidente della Lega delle Cooperative Abruzzo Vittorio di Carlo trasmette la proposta di un commissariamento della conduzione della cooperativa CEARPES, da parte di un consiglio di amministrazione composto da persone designate dalla sua associazione, "circostanza questa che avrebbe risolto qualunque problema". I soci della CEARPES ribadivano che la cooperativa non era più facente parte alla Lega Coop Abruzzo e confermavano il giudizio sulla Cooperativa Ambra di Reggio Emilia. di incompatibilità, per standard di qualità, con quelli dalla Cearpes. Ulteriormente i soci della CEARPES affermavano di preferire di fare istanza per procedura concorsuale invece che di continuare ad avere rapporti con l'ambiente della Lega delle Cooperative.
Sul giornale "Il Centro" appariva un articolo di Franco Leone, segretario generale della CGIL regione Abruzzo titolato: "la nostra denuncia 4 mesi fa". Le stesse affermazioni inoltre sarebbero uscite insieme al primo articolo pubblicato sulla stampa abruzzese il giorno seguente all' intervento dei Carabinieri nei locali della CEARPES, il 18 giugno 2005, a seguito del quale veniva disposto l'allontanamento dalla Cooperativa CEARPES di n° 4 minori la sistemazione degli stessi presso la comunità "Casa Esperanza" di Spoltore (PE)
21 giugno 2005 su il Centro usciva un articolo del presidente della Lega Cooperativa Abruzzo Vittorio di Carlo dal titolo "CEARPES" sospesa in via cautelativa". In realtà la notizia era stata rivelata da un fax al quotidiano "Il Centro" mai giunto nella sede della CEARPES.

Il fatto per come lo raccontano i giornali a distanza di circa 2 mesi e mezzo

13/07/2005 il Tempo cronache
Il caso ha inizio due mesi fa, quando una pattuglia di carabinieri della vicina stazione di Rosciano (Pescara), che fa capo alla Compagnia di Penne (Pescara), incappava in due ragazzi per le strade di S. Giovanni Mutino. I due, in lacrime, riferiscono di essere scappati dalla Comunità CEARPES, dove, da tempo a loro dire, sono vittime di maltrattamenti di ogni tipo e vengono obbligati ad assumere forti dosi di psicofarmaci. I carabinieri avvisano la Procura della Repubblica presso il Tribunale per Minorenni dell'Aquila: il P.M. Dott.ssa Antonietta Picardi ordina l'immediato allontanamento dei due giovani dalla comunità CEARPES

L'allontanamento dei minori

18/06/05
La Coop. CEARPES veniva costretta a perquisizione su ordine e mandato della Procura della Repubblica di Chieti P.M. dott. Giuseppe Falascaed era interamente coordinato dal Maresciallo D'ambra Vincenzo. Il medesimo giorno, il Comando dei Carabinieri di Rosciano provvedeva, su sostenuta indicazione telefonica del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori dell'Aquila, nella persona della dott.ssa Picardi Antonietta, all'allontanamento dalla Cooperativa CEARPES di n° 4 minori ed alla successiva disposizione degli stessi presso la Comunità "Casa Esperanza" di Spoltore (PE) con la precisazione, peraltro, che alcun decreto di allontanamento era mai stato ricevuto dalla Coop. CEARPES per i suddetti 4 minori.
28 giugno 2005
il PM Dott.ssa Picardi Antonietta dal tribunale dei Minorenni di l'Aquila, esigeva il tempestivo allontanamento dei minori dalla Comunità CEARPES e contemporaneamente il ricovero degli stessi in una struttura idonea, perché dagli atti sarebbero venuti a galla indizi di colpevolezza a carico di operatori e responsabili della medesima Comunità, per maltrattamenti continuati ed altro in danno dei ragazzi ospitati.

8 luglio 2005
Il Tribunale Minorile di L'Aquila ai sensi degli artt. 333 e seg. C.C. e 741 CPC., ordinava (presidente Manera) l'allontanamento dei minori e il contemporaneo loro ricovero in struttura idonea, sotto il controllo del Servizio Sociale locale con, impedimento di consegna dei minori a chiunque senza preventivo permesso del Tribunale stesso e dispose altresì la secretazione degli atti, dichiarando il decreto immediatamente esecutivo.
12 luglio 2005
il Maresciallo dei C.C. D'Ambra Vincenzo procede all'allontanamento di n° 7 minori dalla coop. CEARPES ed alla loro collocazione presso la Comunità Casa Esperanza Spoltore (PE) della coop. sociale Ambra di Reggio Emilia
15 luglio 2005
Il Tribunale per i Minorenni di L'Aquila concede delega all'organo incaricato della attuazione, per la scelta della nuova struttura di ricovero (in via d'urgenza), e per mettere il minore in contatto con i propri familiari. Il Maresciallo dei C.C. D'Ambra Vincenzo e l'appuntato dei C.C. Nitti Domenico davano compimento ai decreti di allontanamento, pronunciati dal Tribunale per i Minorenni di L'Aquila, di ulteriori 11 minori, portandoli via dalla struttura CEARPES e consegnandoli alla casa famiglia "Esperanza", presso la R.S.A. De Cesaris di Spoltore della coop. sociale Ambra di Reggio Emilia
agosto 2005
Il Tribunale Minorile de L'Aquila dichiarava la propria incompetenza territoriale e ordinava l'immediata trasmissione degli atti al Tribunale Minorile di residenza dei minori ( i minori risiedevano fuori dall'Abruzzo, a seguito del ritorno nei luoghi di residenza).

La Comunità esperanza struttura della società cooperativa "Ambra" di Reggio Emilia di cui Roberto Mainardi è presidente

è una struttura rivale alla CEARPES con la quale la stessa aveva rifiutato di collaborare in passato per la non compatibilità nella qualità del lavoro della struttura reggiana. Nasceva per l'accoglienza dei minori affidati dal Tribunale Minorile dell'Aquila, mano a mano che gli stessi venivano allontanati alla CEARPES. Bisogna tenere ben presente che questa comunità iniziava quest'attività, senza autorizzazione, senza abitabilità e perfino senza acqua all'inizio; proprio per questa induceva diversi genitori a ritirare direttamente i propri figli, sistemati in seguito nel sotto scala della RSA De Cesarisdiretta dalla coop. sociale Ambra di Reggio Emilia il cui direttore era il sig. Carlo Salvatore, come già detto.
Altresì le strutture della società cooperativa "Ambra" di cui Roberto Mainardi era presidente, tra cui l'Esperanza, su insistente denuncia dei soci della cooperativa CEARPES, subivano in più momenti ispezioni ed indagini che accertavano diverse irregolarità, anche gravi.
Alla luce di suddetti accertamenti, secondo il pensiero dei NAS, erano comparse responsabilità di carattere anche penale per quanto riguarda l'esercizio irregolare della professione sanitaria come pure il reato di truffa continuata e aggravata e abbandono di minore.
16 novembre 2005

Comunità Esperanza situazione non confacente alle esigenze rieducative e terapeutiche dei ragazzi della CEARPES[modifica | modifica wikitesto]

Il Presidente della coop. sociale Ambra Roberto Mainardi di Reggio Emilia, scriveva alla Procura della Repubblica c/o Tribunale per i Minori in via Acquasanta, 167100 L'Aquila ed al P.M. dott.ssa Antonietta Picardi per quanto concerne i 9 ragazzi rimasti nella Comunità Esperanza sui 27 allontanati dalla CEARPES.
"Provvediamo in tal senso, ad informare le SS. V17 che dallo scorso luglio 2005, i suddetti minori sono stati trasferiti nella sede periferica di Montesilvano Colle. Tale trasferimento si è reso necessario al fine di evitare pericoli e tensioni e di non alterare la stabilità psicologica degli ospiti già presenti in C.F. Esperanza, i cui problemi risultano essere totalmente diversi, discordanti e non compatibili per patologie, età ed esigenze.
.....................................
Tale sistemazione era da ritenersi, come già comunicato ai Carabinieri e al Comune di Montesilvano, provvisoria, poiché la direzione aziendale stava creando una situazione ulteriormente adeguata alle esigenze rieducative e terapeutiche, nell'ottica di un recupero mirato per ogni utente. Di tale collocazione avremmo dato comunicazione anticipatamente alle Autorità in indirizzo, allegando tutti i dati amministrativi validi, l'elenco nominativo del personale con qualifica e il nominativo del responsabile operativo."
I ragazzi non avevano poi avuto una sistemazione opportuna alle relative esigenze rieducative e terapeutiche ed in più appare comunque certo che l'ordine del Presidente del Tribunale Minorile di L'Aquila che prevedeva "il contestuale ricovero in idonea struttura sotto il controllo del Servizio Sociale locale" non era stato in ogni modo eseguito secondo le direttive date dal medesimo.
28 dicembre 2005


Il dirigente dell'ufficio commercio del comune di Spoltore disponeva la cessazione dell'attività dELla struttura denominata Casa Famiglia Esperanza

Il dirigente dell'ufficio commercio del Comune di Spoltore dott.ssa Francesca Diodati, con ordinanza N.32842 del 28/12/2005 aveva disposto che la Cooperativa Ambra S.C.P.A., legale rappresentanteRoberto Mainardi, con sede legale in via Danubio 19, Reggio Emilia, doveva provvedere al termine dell' attività di alloggio di adulti e bambini nella struttura chiamata Casa Famiglia Esperanza posta in c.da Bucciarelli n.13 di Spoltore, entro e non oltre 30 giorni dalla notifica dell'ordinanza stessa.
"A seguito della risposta dell'UTC (Ufficio Tecnico Comunale) avente prot. nr. 02560 del 30/01/2006, , con la quale si -disponeva la cessazione dell'attività di alloggio di adulti e bambini presso la struttura denominata Casa Famiglia Esperanza di contrada Bucciarelli di Spoltore"
09 Maggio 2006

Il Comando dei carabinieri per la salute (NAS) di Pescara concludevano la loro indagine sulla struttura ricettiva Casa Famiglia Esperanza della coop. sociale Ambra di Reggio Emilia. Il rapporto con N° di Prot. 39/18-2 (110) era indirizzato alla Procura di della Repubblica di Pescara e alla Procura di della Repubblica C/O il Tribunale dei Minorenni dell’Aquila.
“Alla luce di quanto sinora accertato, cosi come nel corso della presente trattazione si è avuto modo di segnalare, a parer di questo Ufficio, responsabilità di carattere penale, che, per quanto riguarda l'esercizio abusivo della professione sanitaria, coinvolgono tutti gli operatori della cooperativa che materialmente hanno operato le somministrazioni che si identificano in: :……………………..”
“Certamente censurabile, sotto l'aspetto penale in ordine al reato di truffa continuata ed aggravata nei confronti delle A.S.L. Che hanno pagato i servizi resi ai minori, è la condotta tenuta dal legale rappresentante della cooperativa Ambra perché, pur consapevole del difetto dell'atto autorizzativo per prestazioni socio sanitarie, ha fornito informazioni non veritiere alle A.S.L. ed ai Servizi Comunali invianti (e hanno confidato in tali dichiarazioni), al fine di ricavare i pagamenti liquidati dalle A.S.L. e dai Servizi Comunali invianti e che ammontano ad euro 20.6.385”
“In ultima considerazione, attesa la non peculiare qualifica professionale degli operatori, si ritiene che l'episodio della minore S. K. rappresenti un caso esemplificativo dello stato di abbandono dei minori stessi, che nel caso di specie, ha permesso alla stessa paziente l'accesso a specialità medicinali delle. quali non avrebbe avuto alcun modo la disponibilità se la struttura fosse stata attrezzata ed autorizzata per prestazioni sanitarie'.”
“Sulla scorta degli accertamenti sinora svolti, valuti, codesta A. G. la possibilità di richiedere il sequestro preventivo della struttura, e, di concerto con il Tribunale per i Minorenni dell'Aquila, il conseguente spostamento dei minori presso altre strutture che dallo stesso Tribunale potranno essere individuate”.

Le vessazioni subite ispezioni 2005-2006


Tra il maggio 2005 e il 2006 la cooperativa CEARPES aveva ricevuto ben 47 ispezioni da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (dir. provinciale)e da parte dei NAS di Pescara, del Ministero delle Finanze, della Stazione dei Carabinieri di Rosciano.
Nel frattempo, pur dimostrando la propria competenza e l'adeguatezza delle strutture, la soc. coop CEARPES si era vista togliere tutti gli ospiti e si era trovata nelle condizioni di non poter più lavorare.
20 settembre 2006
Il Pubblico Ministero Dott. Giuseppe Falasca, nel procedimento contro CEARPES aveva rinviato a giudizio 32 persone. Le accuse a carico dei lavoratori Cearpes erano plurimi e pesanti: maltrattamenti, violenze fisiche e psichiche, minacce, lesioni, sequestro di persona e abuso di autorità e di relazioni domestiche in offesa alle persone consegnate in cura. Sui dirigenti, invece, pesava l'accusa di aver dato direttive ai propri collaboratori "perché ponessero in essere le violenze nei confronti degli ospiti della struttura" e per avere contributo, con educatori e collaboratori, "nei delitti di sequestro di persona" in quanto "impartivano direttive volte alla contenzione indiscriminata e arbitraria". Gli ospiti della struttura erano minori, consegnati a Cearpes dalle famiglie e dalle strutture sanitarie territoriali di provenienza: ragazzi con disagio psichico a volte molto grave, separati dalle famiglie o dalle comunità originarie a seguito di episodi di violenza o danni su cose o persone, o su se stessi.
Il 26 dicembre2006

la CEARPES soc. coop. stipulava un contratto di affitto d'azienda in favore della Lilium soc. coop. sociale onlus, concordando come compenso il carico da parte dell'affittuaria dei debiti nei confronti di lavoratori e di altre spese.
La scelta di spostare l'azienda ad altra società, la Lilium Soc. Coop. Sociale a.r.l. ONLUS, era dettata dalla necessità di non fermare il servizio» ,delicatissimo, che la cooperativa CEARPES non era al momento più in grado di fornire per le condizioni economiche in cui versava», era di evitare la disgregazione del patrimonio professionale della stessa».
09 gennaio 2007
L’ ex presidente CEARPES Quattrocchi Dominique faceva richiesta di insolvenza dopo aver già sollecitato il procedimento di liquidazione coatta amministrativa alla confcooperativa per trasmetterla al Ministero dello Sviluppo Economico.
01 febbraio 2007
La società il 01/02/2007 era stata posta in liquidazione coatta amministrativa dal MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, secondo l'art. 2545 C.C. essendo impossibilitata ad esercitare qualsiasi attività economica.
Novembre 2007
La CEARPES veniva denunciata per bancarotta fraudolenta per conto dei commissari liquidatori i Sig.ri Francesco Arangio e Fabrizio Di Lazzaro di Roma e Dino Ricciuti di Pescara. La Cooperativa CEARPES veniva posta in liquidazione coatta amministrativa e i suoi dirigenti venivano accusati di aver intralciato gli organi del fallimento nella liquidazione dell'attivo. Secondo le accuse tale manovra avrebbe leso i creditori dell'azienda morosa CEARPES e avrebbe reso difficoltosa la ricollocazione sul mercato di beni non prontamente disponibili. La Procura della Repubblica di Chieti (P:M: Dott. Giuseppe Falasca) rinviava giudizio il sig. Quattrocchi Dominique, quale presidente ed il sig. Pompinetti Gabriele quale presidente della LILIUM , per il reato di bancarotta fraudolenta.


Le assoluzioni per cooperativa CEARPES e LILIUM

La Corte D'Appello Di L'Aquila per I Minori

29 Novembre 2005 sentenza che i ragazzi allontanati possono tornare nella struttura CEARPES

La Corte d'Appello di L'Aquila per i Minori si pronunciava sul decreto 8/7/2005 del Tribunale Minorile di L'Aquila, impugnato dalla CEARPES, assistita dall'Avv. Dante Angiolelli assieme all'avv. Bruno Porreca, già presidente della Corte d'Appello aquilana, con i seguenti esiti:
“La disposta secretazione degli atti è dichiarata totalmente illegittima perché non consente alla parte di verificare la sussistenza o meno dei pretesi indizi di reità su cui si fonda l'impugnato decreto”.
“Vi è carenza assoluta di motivazione sul punto della necessità e/o opportunità della disposta secretazione.”
“Gli operatori e i responsabili della Comunità si sono sempre comportati correttamente nel superiore interesse delle esigenze e per le necessità terapeutiche ed educative dei ragazzi affidati loro, hanno sempre operato sotto la vigilanza e il controllo di eminenti studiosi, esperti nel campo della neuropsichiatria con risultati positivi.”
“Vi è carenza assoluta di motivazione riguardo la necessità della emissione di provvedimenti cautelari.”
“Non si è individuata preventivamente una nuova struttura idonea al nuovo ricovero, col conseguente pericolo di ricovero non idoneo, foriero di danni certi per i minori, che necessitano di ricovero in struttura socio sanitaria atta a fornire cure e terapie a minori affetti da problemi neuropsichici.”
“L'Ente affidatario del minore non ha ricevuto notizia del decreto impugnato e non è stato posto in condizione di esercitare la potestà sui minori a loro tutela.”
In sintesi la Corte d'Appello di L'Aquila, il 29 novembre 2005, sentenziava che i ragazzi allontanati avevano il permesso di tornane nella struttura Cearpes se lo ritenevano opportuno, ovviamente con le dovute autorizzazioni da parte di genitori o tutori.


27 giugno 2013

Per la bancarotta fraudolenta assolti i vertici della Cooperativa Cearpes e la Coop Lilium perché il fatto non sussiste.[modifica | modifica wikitesto]

La Corte d'Appello dell'Aquila scagionava Dominique Quattrocchi (liquidatore di CEARPES) e Gabriele Pompinetti (presidente di Lilium Soc Coop) dall'accusa di bancarotta fraudolenta il quanto il fatto non sussiste.
Assolti in Appello perché il fatto non sussiste, con richiesta di assoluzione formulata dallo stesso Pm nel procedimento di secondo grado, e della Procura Generale della Corte d'Appello di L’Aquila, il quale riteneva “più che convincenti” i motivi di appello preparati dal difensore Avv. Federico Di Giovanni di Pescara. Era l'epilogo della vicenda che ha visto coinvolti Dominique Quattrocchi e Gabriele Pompinetti.
Il collegio composto dai giudici Fabrizia Francabandera, presidente, Aldo Manfredi e Gabriella Tascone con sentenza avevano confermato come il contratto intercorso tra Cearpes e la cooperativa Lilium non fosse affatto dettato da finalità illegali, tutt'altro: la decisione di spostare l'azienda a una nuova società, costituita ad hoc, era stabilita «dalla necessità di non interrompere il servizio» delicatissimo, che la cooperativa Cearpes «non era al momento più in grado di fornire per le condizioni economiche in cui versava» e «di evitare la disgregazione del patrimonio professionale della stessa». Ostacolare, sulla base di quei presupposti rivelatisi infondati, le attività della coop Lilium, «anche in considerazione della scarsità di strutture simili sul territorio nazionale», in grado di accogliere e assistere minori psichiatrici gravi, avrebbe «pregiudicato i pazienti stessi», per i quali «il servizio non può essere interrotto» da un giorno all'altro, e avrebbe causato un grave disagio alle famiglie e alle Asl di provenienza, obbligate a cercare altre strutture ospitanti adattate alle particolari esigenze dei pazienti. Per sopperire al debito contratto, la cooperativa Lilium si era infatti impegnata a corrispondere quanto dovuto ai lavoratori, ad «effettuare interventi di straordinaria manutenzione e di miglioramento delle strutture stesse» e «ad assumersi le spese necessarie per le regolarizzazioni urbanistiche e quelle per l'esercizio dell'attività», e ciò a certo incremento del valore del patrimonio aziendale che sarebbe in caso contrario rimasto inutilizzato nelle disponibilità della società cedente Cearpes.
Finalmente si era ammesso in tutto questo l'intenzione «di proteggere tale patrimonio aziendale e mantenere l'attività nella prospettiva di salvataggio della società Cearpes». Proprio la non valorizzazione del patrimonio, se fosse stata lasciata inattiva sotto la semplice custodia dei commissari liquidatori, ne avrebbe sicuramente dissolto, entro breve tempo, ogni valore e anche ogni possibilità reddituale e occupazionale. In effetti, la parte di patrimonio immobiliare rimasta nelle disponibilità dei commissari Cearpes, precisamente i professionisti Francesco Arangio e Fabrizio Di Lazzaro di Roma e Dino Ricciuti di Pescara, ha perso ogni valore, tanto che, a seguito dei ribassi d’asta, andavano in vendita a meno di un quinto del loro valore.


17 gennaio 2014

I 32 imputati della vicenda per i minori CEARPES sono assolti.[modifica | modifica wikitesto]

Il Tribunale di Chieti assolveva dopo nove anni e con formula piena i 32 imputati della vicenda CEARPES. I fatti non sussistono.
Compare invece a nove anni dall'inizio del processo, nel corso del dibattimento, la stima dei professionisti chiamati come testimoni, riguardo il livello delle cure e delle strutture proposte dalla CEARPESche ne avevano fatto un centro di totale eccellenza.
Si ripristina così la verità su di una struttura e sul suo personale. I tempi troppo lunghi del processo, le tante accuse, il sensazionalismo dei media, nel frattempo avevano sottratto alla collettività un punto di riferimento di livello nazionale per l’assistenza dei minori.
Ricordiamo di seguito alcune delle testimonianze di stima registrate agli atti:
Si ricordi ad esempio, quanto riferito all'udienza del 29.6.2012 dal teste Dott. Di Iorio Giuseppe, psichiatra presso il centro di salute mentale di Chieti, che all'epoca dei fatti svolgeva attività di specializzando:
"... adesso nella mia esperienza professionale ne frequento tante di strutture come servizio inviante e quello che faceva la CEARPES in termini di formazione, supervisione, controllo da parte di terzi sul nostro operato, autocritica rispetto al potersi migliorare, addirittura c'erano delle riunioni per dire come possiamo migliorarci. Il fatto di mettere nero su bianco tutto quello che si facesse, non l'ho visto da nessuna altra parte, ed io sono un servizio inviante che gira e mi stupisco quando chiedo del materiale di cui i servizi invianti da me interrogati, non sanno neanche l'esistenza. E un modello, secondo me, di eccellenza".
Ed ancora il Prof. Francesco Bruno, la cui fama e professionalità è affermata a livello nazionale ed internazionale, consulente della difesa, citato in causa in data 9.11.2012, ha confermato con quanta attenzione, cura e passione si operava all'interno della CEARPES.
Simili e motivate testimonianze di stima e di apprezzamento nei confronti della lodevole opera svolta dalla CEARPES si sono avute da parte di altre numerose testimonianze in dibattimento, specialmente da parte di medici specialisti in psichiatria, tra cui il Prof. Massimo Di Giannantonio, il Prof. Luigi Conte, il Dott. Vitantontonio Di Fabio, la Dottoressa Angela Maccallini, il Dott. Massimiliano Garzarella e la dott.ssa Clara Messner, nonché psicologi tra cui la Dott.ssa Marcella Di Bernardo, la Dott.ssa Maddalena Fernando e la Dott.ssa. Rita Lorito."




Alcune delle Conseguenze ed i Numeri delle Summenzionate Attività Giudiziarie

26. Ventisei ragazzi per i quali si è interrotto il percorso comunitario e terapeutico, che sono stati allontanati nella COMUNITÀ ESPERANZA della coop "AMBRA" DI REGGIO EMILIA, in seguito chiusa perché non in possesso dei requisiti minimi previsti dalla legge, tra cui perfino l'abitabilità della struttura stessa ed addirittura senza supporto modico e/o sanitario.
4. Nel prosieguo degli anni, quattro di questi ragazzi hanno subito procedimenti penali per vari illeciti e sono stati rinchiusi in carcere.
10 Dieci ragazzi sono stati invece inseriti in strutture non comunitarie ad alto livello di contenimento.
100. Cento dipendenti hanno perso il proprio lavoro.
12. Dodici di questi si trovavano in stato di reinserimento lavorativo, sette sono tornati purtroppo nel loro precedente stato di tossicodipendenza.
3. Tre di questi sono scomparsi per overdose.
8.000.000 Otto milioni di Euro di patrimonio perduto. La fetta del patrimonio immobiliare rimasta nelle disponibilità dei commissari della CEARPES, i Sig.ri Francesco Arangio e Fabrizio Di Lazzaro di Roma e Dino Ricciuti di Pescara, ha perso ogni valore, tanto che, a seguito dei ribassi d'asta, oggi vanno in vendita a meno di un quinto del loro reale valore.
500.000 Cinquecentomila Euro di patrimonio è stato sequestrato ai consiglieri di amministrazione della cooperativa CEARPES e venduto per far fronte ai debiti accumulati nei confronti degli Istituti di Credito.
La storia della Cooperativa CEARPES dalla nascita alle vicende giudiziarie
1987-1988
Con la partecipazione dell'Istituto di Pedagogia e Psicologia dell'Università "G. D'Annunzio" di Chieti, con la direzione del Prof. Raffaele Laporta, la Coop. CEARPES svolgeva, tra il 1987 e 1988, un’indagine socio-ambientale su: "Il tempo libero e le strutture presenti nel Quartiere", desiderosa di analizzare i bisogni extrascolastici dei giovani e delle famiglie residenti nel Quartiere n° 8 della città di Pescara dalla quale ne seguiva la pubblicazione RAGAZZI DI QUARTIERE che ha ispirato la creazione del Centro Educativo Polivalente Hoola-Hoop .
Nel periodo compreso tra il 1988 e il 1996 CEARPES era attiva nella zona a rischio Quartiere popolare n°8 Zanni/S. Filomena di Pescara, tramite il Centro Educativo Polivalente Minorile "Hoola-Hoop", dedicato all'animazione del tempo extrascolastico dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni, mediante attività di doposcuola, biblioteca ludoteca e laboratori espressivi. Il progetto era co-finanziato dalla Regione Abruzzo e dal Comune di Pescara ai sensi della Legge Regionale 64/90.
1989 - 1990
Con decisione della Giunta Regionale n°2677 dell'11/05/1989, la Cooperativa si registrava all'Albo Regionale degli Enti Ausiliari, come Ente onlus nei settori della prevenzione e il recupero delle tossicodipendenze e alcoolismo, nonché del reinserimento sociale dei soggetti sottoposti a cura terapeutico - riabilitativa.
Nell’ anno successivo la CEARPES, d’accordo con l'Osservatorio sul Mercato del Lavoro della Regione Abruzzo, svolgeva un’indagine su: "La domanda di lavoro e i giovani" ed un’analisi statistica su: "I dipendenti di tutte le aziende attive in Abruzzo".
1992-1993
Nel corso del 1992 la Cooperativa, sovvenzionata dal Ministero del Lavoro, ai sensi dell’art. 23 L.F. 67/88, mettere in piedi il Biblio-Ludobus "Il Birillo", che sfruttava una ludo biblioteca ambulante ricavata all’interno di un autobus cittadino convertito in spazio socio culturale. Durante il giorno si recava presso le scuole e il pomeriggio girava nei quartieri così detti a rischio per prestare giocattoli interessando i bambini alle regole sociali. Lo stesso Bliblio-Ludobus promuoveva la lettura come forma di elevazione culturale tramite lo scambio di testi facendo così appassionare i più piccoli alla lettura.
Sempre ai sensi dell’art. L.F. 67/88 sostenuta Ministero del lavoro, nel corso dello stesso anno, la CEARPES terminava l’allestimento del Parco-Giochi “Cip e Ciop” nel Quartiere n° 8 a favore del Comune di Pescara tramite il supporto e l’aiuto di disoccupati di lunga durata;
Con la sovvenzione del Ministero del Lavoro, ai sensi dell'art. 134 del D.P.R. 309/90l , tra il 1992 e il 1993, la Onlus organizzava un corso teorico-pratico di Formazione Professionale per "Operai specializzati nel settore agricolo", rivolto a promuovere il reinserimento lavorativo di 4 giovani ex-tossicodipendenti.
Nello stesso periodo, sovvenzionata dal Dipartimento Affari Sociali mediante il fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga ,ai sensi del D.P.R. 309/90, CEARPES organizzava attraverso disciplina riabilitativa dell’ ergoterapia un corso teorico-pratico di Formazione Professionale per "Operatori di Prevenzione", orientato a formare 15 giovani disoccupati, a nome dell’ Amministrazione comunale pescarese .
Tra il 1992 e il 1993 per merito del finanziamento del Dipartimento per gli Affari Sociali, ai sensi della L. 216/91, andava in scena la 1^ e la 2^ edizione della Rassegna "Sabatoateatro", destinata a tutti i ragazzi della città di Pescara, tra i 6 e i 14 anni, avvicinando i più giovani alla cultura teatrale per conto dell'Amministrazione Comunale di Pescara e organizzata dalla Cooperativa CEARPES.
Con la sovvenzione del Dipartimento Affari Sociali, secondo la Legge 216/91 sia nel ’92 che nel ’93 la Cooperativa concludeva il progetto "Attività di animazione educativa in quartiere a rischio" che utilizzava il gioco in forma pedagogica per andare in contro alle necessità della suddetta .
1993-1996
Dal luglio ’93 al dicembre ’95 la Onlus prendeva parte al Progetto pilota "Dalla Prevenzione al Lavoro", progetto a dimensione Nazionale finanziato dal Ministero del Lavoro a valere sui Fondi Residui CEE. Con la partecipazione di F.S.E.(Fondo Socio europeo) e C.N.C.A(Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) Il Progetto, distribuito in sub-progetti locali, tra cui quelli compiuti dalla CEARPES, consisteva in una serie di idee finalizzate alla prevenzione e al recupero della tossicodipendenza e del disagio giovanile e inoltre al reinserimento socio-lavorativo dei soggetti svantaggiati.
Nel 1994, dalla sovvenzione del Dipartimento Affari Sociali nell’ambito del Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga ai sensi dell’art. 127 DPR 309/90 si costituiva il "Centro di ascolto e prima accoglienza per giovani in difficoltà” guidato dalla Cooperativa CEARPES nel territorio del Comune di Montesilvano nel quale professionisti come psicologi ed assistenti sociali, appoggiati dai volontari, offrivano servizi di segretariato sociale e ascoltavano le richieste di chi chiedeva loro aiuto, cercando possibili soluzioni;
Nello stesso anno, grazie al supporto del Dipartimento Affari Sociali, secondo la Legge 216/91, veniva portato avanti dalla Cooperativa il "Progetto Ludoteca Comunale" nel territorio del Comune di Cepagatti con il sostegno di personale specializzato che intratteneva i più piccoli nel periodo extrascolastico;
Contemporaneamente, nello medesimo anno, dalla sovvenzione del Dipartimento Affari Sociali nell’ambito del fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga ai sensi art. 127 del DPR 309/90, CEARPES portava avanti il "Centro di documentazione e informazione sul disagio giovanile" aperto a tutti e intenzionato a dar voce ai lati più nascosti dei più giovani;
Nel 1994, la la Onlus aveva ratificato un Protocollo d'Intesa con l'Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di L'Aquila, relativo il ricevimento di minori sottoposti a misure restrittive della libertà personale ed è impegnata con il Comune di Pescara per l'invio in affido dei minori.
Nel biennio ’94 – ‘96 la Cooperativa sosteneva come aveva già fatto negli anni passati un servizio di prestito gratuito di libri e materiali ludici tramite lo strumento del Biblio-Ludobus "Il Birillo", dedicato ai plessi scolastici ubicati nei seguenti territori : Comune di Pescara (1°, 5° e 7° Circolo Didattico), Comune di Cepagatti (plessi di Cepagatti, Villanova e Vallemare), Comune di Montesilvano (1°, 2° e 3° Circolo Didattico) sotto la supervisione della cattedra di pedagogia dell'università D'Annunzio di Chieti diretta dal Prof. Raffaello Laporta.
Sempre dal 1994, la CEARPES concordava con il Ministero della Difesa l'impiego di Obiettori di Coscienza in Servizio Sostitutivo Civile. Nello stesso anno in intesa con il Servizio Tossicodipendenze delle ASL di Pescara e di Chieti vengono inaugurate le Comunità terapeutiche "Il Mandorlo" e "Itaca" al fine di ricevere utenti tossicodipendenti in stato di trattamento terapeutico riabilitativo.
Dal 1994 al 1996 si realizzavano la 1^ e 2^ edizione de "Educatori di Comunità Terapeutiche" corso teorico-pratico di Formazione Professionale che aveva intenzione di aprire le porte verso un nuovo modo di relazionarsi con gli utenti e loro disagi, in intesa con l'università "G. D'Annunzio" di Chieti, Cattedra di Psichiatria sostenuto da CEARPES.
Nel 1995, per mezzo dei finanziamenti del Ministero dei Lavori Pubblici secondo l’ art. 128 DPR 309/90 La Cooperativa costruiva un’immobile dove risiedeva la sede della Comunità Terapeutica per tossicodipendenti in agro di Catignano (PE) che intendeva reinserire gli utenti che mondo del lavoro attraverso le attività agricole;
Tra il ‘95 e il ‘96 veniva concretizzato il progetto Centro Aggregazione giovanile "Il Domino", per conto dell'Amministrazione Comunale di Cepagatti (PE), diretto alla valorizzazione del tempo libero dei preadolescenti e adolescenti, con attività di animazione socio-culturale destinate a interessare l'intera società. Il progetto che veniva portato avanti da CEARPES era sovvenzionato dal Dipartimento Affari Sociali nell’ambito del Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga, ai sensi del D.P.R. 309/90.
Dal 1995 al 1996 era stato avviato un Centro Ascolto e Prima Accoglienza "Colle del Vento" coordinato dalla Cooperativa, nel Comune di Montesilvano (PE), tramite un finanziamento stanziato ai sensi dell'art. 127 D.P.R. 309/90, per la realizzazione di seguenti prestazioni: primo supporto ed orientamento psico-sociale a giovani in stato di disagio e ai relativi nuclei familiari; informazione sulle strutture esistenti nel territorio; individuazione, nel riguardo dell'autonomia degli utenti, di percorsi e di risorse in risposta ad ogni singola situazione di disagio; attivazione di sinergie tra enti ed Istituzioni competenti in materia di problematiche giovanili.
Nel 1995 si svolgeva, sostenuto dalla Onlus, il Convegno Nazionale di psichiatria sulle tossicodipendenze "Tra Deserti e Labirinti" presso l’Università "G. D'Annunzio". Tra i tanti nomi noti partecipava il Prof. Di Giannantonio; sempre nello stesso anno si teneva il Convegno Provinciale su "Disagio Giovanile : situazione e prospettive di intervento" presso l’Aula Consiliare Amm.ne Provinciale.
Nell’ambito Progetto "Estate '95" la Cooperativa svolgeva attività estive di animazione educativa per i minori residenti nel Comune di Pescara, per conto della Amministrazione Comunale.
Tra il ’95 e il ’96 si teneva il Corso biennale, teorico-pratico di formazione professionale definito ergoterapia (disciplina riabilitativa che facilita e migliora la partecipazione nella società) per "Coltivatore agricolo in genere", orientato ad utenze sfavorite come ristretti e tossicodipendenti, desiderato da CEARPES per conto della Regione Abruzzo (Corso F.S.E. 1995 n° 56).
Nel 1996 la Cooperativa realizzava il progetto "Ludoteca Comunale" per conto dell'Amministrazione Comunale di Cepagatti che sosteneva l’innalzamento della qualità del tempo libero dei minori, sovvenzionato dal Dipartimento Affari Sociali, ai sensi della L.216/91.

Associazione "Amici di Cearpes"[modifica | modifica wikitesto]

Cearpes logo 3.jpg
29 aprile 2014 nascita " Amici di CEARPES"
Estratto Atto Costitutivo
Avanti a me dr. Barbara Amicarelli, Notaio in Pescara viene costituita una associazione ONLUS denominata " AMICI DI CEARPES"
Tra gli obiettivi dell'oggetto sociale dell'associazione si nota :
C) La difesa di tutte le strutture comunitarie di accoglienza
La difesa di tutte le strutture comunitarie che si occupano strutture o degli utenti indicati al punto A che hanno subito ingiustizie e campagne mediatiche diffamatoria massiccia utilizzati per fare apparire il sistema delle Comunità negativamente.
L'associazione si prefigge di difendere le strutture comunitarie da campagne mediatica diffamatoria massicce. Con l'obiettivo di ridimensionare tutti gli attori che hanno come tecnica e prassi quotidiana "Sbatti-il-mostro-in-prima-pagina. Frasi ad effetto con il tono della denuncia sociale; il dubbio, insinuato con parole e con esempi "pesanti"; il tono di chi non ammette repliche con il solo obiettivo di perseguire visibilità perpetrato ai danni delle Comunità campagne diffamatoria, cercando di sensazionalismo con il solo scopo di gettare fango.
Il lavoro dell'associazione sarà di invitare i media svolgere il loro lavoro nella più grande professionalità possibile e non andare dietro al sensazionalismo con l'obiettivo di vendere qualche copie in più o qualche punto di share. Inoltre a promuovere la realtà delle strutture di accoglienze, a visitare la struttura e a verificare con i propri occhi l'operato delle comunità che si occupano di recuperare ad una vita normale i più deboli della nostra società -. Infatti, se la macchina del fango spazzasse via la struttura che li ospita, essi sarebbero costretti a tornare al loro disagio, ad un ambiente che percepiscono ostile, ansiogeno, fomentatore della loro inadeguatezza e insicurezza. Particolare attenzione l'associazione vuole avere con le strutture psichiatriche comunitarie e diurne.
Aiutando le stesse strutture attraverso analisi sulle caratteristiche, relazionali ed organizzative, i requisiti fondamentali che hanno ogni strutture ricettive che voglia conseguire finalità terapeutiche/di cura, indipendentemente dal tipo di utenza e dalla specifiche struttura organizzativa. Definendo degli standard che costituiscono il supporto fondamentale allo sviluppo delle buone prassi dei servizi che utilizzano un approccio terapeutico comunitario e le "priorità essenziali" rispetto a cui tutti i membri della comunità si dovrebbero attenere.

Appunti Del Prof. Francesco Bruno Sulla Vicenda Cearpes[modifica | modifica wikitesto]

…….“Oggi la mia fiducia utopistica e giovanile si è molto moderata perché l'esperienza mi ha dimostrato che ancora non è tempo e che grandi passi debbono ancora essere fatti perché si creino le condizioni di una rifondazione reale della società in cui il bene comune sia posto effettivamente al primo posto dei desideri e degli interessi della gente. Non nego che tra i tanti elementi che mi hanno spinto a queste posizioni, ancora forse utopistiche, ma comunque più realistiche e meglio orientate di prima, riveste un posto importante la difesa cui ho partecipato quale consulente di parte della CEARPES, ovvero di quella comunità abruzzese che accoglieva minori con gravi e gravissimi disagi socio comportamentali e psichiatrici, che operava nella provincia di Pescara in modo talmente invidiabile da turbare alcune ruvide coscienze che, invece di favorirla, si adoprarono con tutti i mezzi, per distruggerla e soprattutto per infangarla in modo vile, in modo da rappresentarla come luogo di violenza e di sopraffazione verso i più deboli e così cancellarla dal panorama esistente dei Servizi capaci e degni di svolgere adeguatamente la loro funzione.”…
……”Non dobbiamo dimenticare che si può e si deve vincere quando qualcuno gioca contro la nostra onestà ed il nostro lavoro e ciò non solo per continuare ad esistere con orgoglio, ma anche per dimostrare che la ragione e la serietà sono ancora componenti non trascurabili, ma essenziali per il nostro mondo, quello cioè che noi vogliamo far vincere e della cui vittoria finale vogliamo portare l' intera responsabilità. Ed è proprio per questo infatti che, come ho detto, pur non essendo più un disarmato idealista conservo ancora intero il mio patrimonio di idee e ne sento la responsabilità verso le nuove generazioni a cui indirizziamo la "Storia di CEARPES" perché ne facciano tesoro.”
Francesco Bruno

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Ragazzi di quartiere pubblicato da CEARPES e Università “G. D’Annunzio” di Chieti.
Quale Comunità per quale minori pubblicato da CEARPES e FrancoAngeli
Comunità terapeutiche per psicosi Edizione Alpes Italia srl
La doppia faccia della "doppia diagnosi” a cura del Prof. Massimo di Giannantonio Pubblicato da FrancoAngeli

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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